Chi acquista il caffè per uso quotidiano non sempre si sofferma a ragionare sulla pianta da cui sono prelevati i chicchi. Stiamo parlando di una specie di arbusti originari dell’Africa centrale, in particolare le specie oggi ancora coltivate sono solo due: Coffea arabica e Coffea canephora (meglio nota come Coffea robusta). Di questi arbusti si raccolgono i piccoli frutti, dai quali si ottengono i semi, che opportunamente trattati finiscono poi nei mercati di tutto il mondo per dare origine dalla polvere di caffè. Le specie di Coffea un tempo coltivate erano molteplici, ma il progressivo sfruttamento dei loro semi per produrre la nota bevanda ha portato le coltivazioni a concentrarsi si queste due particolari specie, declinatesi poi nel tempo in diverse varietà. C’è chi dice che la Coffea arabica dia vita ad una bevanda di qualità migliore, cosa in effetti vera, dato che si tratta del 70% del caffè prodotto al mondo.
La storia di un piccolo arbusto
La coltivazione della Coffea arabica affonda le sue radici nell’antichità, sono infatti vari secoli che in Etiopia si coltiva questa pianta, i cui semi erano considerati validi da utilizzare come tonificanti per il sistema nervoso. Nel tempo dall’Etiopia la coltivazione della coffea si diffuse anche nella penisola arabica.
Fu solo nel Medioevo che i semi arrivarono anche in Europa, in quel periodo erano considerati più una spezia che un genere di largo consumo, anche perché si trattava di un prodotto molto costoso. Con l’avvio del colonialismo, nei secoli successivi, furono diversi coloro che esportarono la coffea nel resto del mondo; oggi infatti il caffè viene coltivato ancora in Africa, ma anche in sud America e in Asia.
La coffea migliore
Come dicevamo il caffè arabica è quello più apprezzato dai consumatori di tutto il mondo. Sono infatti presenti più varietà di alta qualità e il sapore della bevanda ottenuta con questi semi è più gradito al grande pubblico. In buona parte del globo comunque si coltiva anche la specie robusta, in numerose diverse varietà.
La motivazione è dovuta ad alcuni fattori, tra cui la maggiore quantità di caffeina presente nei chicchi di questa specie, ma anche ad una questione correlata alla coltivazione.
La coffea arabica infatti necessita di essere coltivata in climi freschi e con una buona percentuale di precipitazioni nel corso dell’anno. In linea generale sono della specie arabica le varietà di caffè coltivate sugli altipiani, in terreni ricchi di Sali minerali, soprattutto di origine vulcanica.
La coffea robusta invece riesce a svilupparsi anche in pianura, con clima più caldo e in condizioni non del tutto ideali per l’arabica. Stiamo quindi parlando di un caffè il cui costo tende ad essere inferiore, anche perché gli arbusti di questa specie sono più resistenti alle malattie.
Altre varietà di caffè
Nel corso dei secoli l’uomo ha cercato più volte di migliorare la qualità dei semi di caffè, per poterne produrre di più o per ottenere un aroma migliore della bevanda. Sono così nate diverse varietà, sia di coffea robusta, sia di coffea arabica, sia di altre specie di questo arbusto.
Le piante di caffè che non appartengono alle specie più note fanno parte di coltivazioni di piccole dimensioni, difficili da trovare in commercio. L’aromaticità di un caffè deriva anche dalla varietà di semi utilizzata per la preparazione della miscela, che in molti casi comprende più di una varietà, in modo da rendere più rotondo e corposo il sapore e la fragranza. Per poter essere utilizzati i semi di caffè vengono privati della polpa e della pellicola che le ricopre, in modo da ottenere dei chicchi perfettamente puliti. Che vanno in seguito essiccati e tostati.