Il Falanghina è un vitigno bianco che viene prodotto nella regione Molise ed è noto a livello nazionale per il suo profumo fresco e particolarmente piacevole. Il suo nome sembra derivare dai pali che sono chiamati “falange”, usati per sostenere le viti. Ha ottenuto la denominazione d’origine controllata così da poterlo distinguere da altre denominazioni e sue varianti che troviamo nello stesso territorio.
La storia
Analizzando i suoi dati storici e la sua origine possiamo dire che il vitigno Falanghina derivi da antichi ceppi. Era stato pressoché abbandonato per secoli e poi riscoperto portando ad una coltivazione che ad oggi si estende fino al 5% della superficie della regione. La sua produzione è consentita nelle province di Campobasso e Isernia. Prevede una pressatura che sia estremamente soffice per le uve, con una fermentazione a temperatura controllata e una maturazione che dura qualche mese sulle fecce.
Caratteristiche del Falanghina
Questo particolare vitigno richiede una terra rossa, che sia ghiaiosa e ricca di microelementi: la sua vendemmia avviene verso la fine del mese di settembre. Le migliori uve falanghine vengono raccolte a Campomarino.
La prima cosa che si nota osservando il Falanghina è il suo colore giallo paglierino, che può avere un’intensità più o meno forte. Il suo profumo è gradevole, delicato con un retrogusto di melograno che è il suo vero marchio di fabbrica. Non mancano le percezioni di frutta matura, di pesca nello specifico, ed ha una forte intensità floreale. Ha un gusto secco, con note vivaci ed è armonico. E’ persistente e ha un impatto denso e piacevole. Proprio per questo è considerato perfetto per abbinarsi al gusto delicato dei crostacei, di antipasti magri, primi piatti e diverse tipologie di pesce, o più in generale con la cucina tradizionale marinara.
E’ sempre consigliabile servirlo a una temperatura di 10° o 12°C, usando un bicchiere che sia in grado di esaltare il suo profumo.