Il Brachetto d’Acqui è diventato nel tempo uno dei più prestigiosi simboli del Piemonte. Questo vino ha un’effervescenza unica, come uniche sono anche le caratteristiche del suo profumo e sapore. E’ un frizzantino aromatico che è amato per la versatilità che riesce a garantire con gli abbinamenti a tavola. Proprio per questo viene descritto come un’eccellenza del panorama italiano. Attualmente la sua produzione avviene nella zona piemontese che comprende ben 21 territori, che sono locati tra Asti ed Alessandria.
La storia
E’ difficile riuscire a rintracciare fonti certe che parlino della storia del Brachetto. Per alcuni autori si pensa che abbia addirittura un’origine francese, per altri veniva servito nel 1700 con il Moscato alla corte dei Savoia. Secondo una leggenda antica invece si pensa che già i Romani producessero nel territorio di Acqui un vino considerato afrodisiaco. Quel vino si ipotizza possa essere l’antenato del Brachetto d’Acqui. Dal 1980 in poi non ha vissuto un periodo particolarmente felice, poiché alcuni vigneti vennero declassati e poi reimpiantati. Questo perché vi furono non pochi dubbi legati alla vera entità del vitigno. Nel 1992 è poi nato ad Acqui Terme, il Consorzio Tutela Vini d’Acqui proprio per permettere la regolamentazione e il controllo della crescita di questo prodotto. Ed è nel 1996 che arriva la DOCG che ha permesso al Brachetto di ottenere buona visibilità e maggiore crescita non solo a livello nazionale, ma superando proprio i confini italiani.
Le caratteristiche del Brachetto d’Acqui
Colpisce a colpo d’occhio per un intenso colore rosso rubino; ha un profumo delicato con note aromatiche e sentori fruttati e floreali. Non manca inoltre la sua nota muschiata; in bocca stupisce per un gusto dolce e gradevole, con una morbida effervescenza che è resistente. Il Brachetto d’Acqui è un prodotto che non vuole l’invecchiamento, ed è bene consumarlo entro i due anni dalla vinificazione. E’ ottimo se abbinato con dessert e frutta: si consigliano per esempio dolci da forno e le crostate, ma anche macedonie o fragole fresche di stagione. In alcuni casi, viste le sue potenzialità, viene utilizzato per realizzare sorbetti e per accompagnare la frutta secca (soprattutto mandorle, nocciole, noci e pistacchi). Viene spesso usato come ingrediente base per ricette di cocktail, aperitivi e long drink.
E’ bene servirlo ad una temperatura compresa fa 8 e 12°C senza scendere ulteriormente. E’ importante che un vino non sia mai troppo freddo per evitare di bloccare i suoi profumi e quindi rovinare poi la fase di degustazione.