Il Nero d’Avola è sicuramente il vitigno rosso più rinomato della Sicilia, la produzione vinicola siciliana si affida da sempre a questo vitigno che ha antiche origini e tradizioni; il nome Nero d’Avola deriva dal nome della città di Avola dove ha origine la sua produzione e, come testimoniano i primi testi storici, già tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 gli avolesi iniziarono a piantare i primi vitigni che furono sostituti alle canne da zucchero.
Intuizione geniale verrebbe da dire ed infatti fu proprio così visto che con il tempo questo vitigno ha assunto per la Sicilia e per i siciliani un motivo d’orgoglio e di affermazione anche all’estero; l’origine del Nero d’Avola è dunque da contestualizzare in tempi molto remoti e si pensa che il suo nome fu un’erronea traduzione del dialetto siciliano del termine “calaurisi”, che risultava dall’unione della parola “calea”, che significava uva, e “aulisi”.
I primi esportatori di vini siciliani in Francia erano più avvezzi a vendere questo prodotto come vino calabrese e non siciliano perché in quel tempo era più apprezzato il vino calabro, questa fu soltanto una scelta commerciale che dava i suoi risultati, ma già nel 1800 il Nero d’Avola assunse una connotazione di vino siciliano molto più forte e, i vini provenienti dal piccolo borgo siracusano di Avola, iniziarono ad ottenere un grande successo. Il vino prodotto con uve del Nero d’Avola veniva inizialmente usato per dare corposità e colore ai vini che si bevevano in Francia e nel Nord Europa e fu usato anche dagli stessi viticoltori siciliani per produrre altri vini e per usarlo come prodotto da taglio.
Attualmente i vini prodotti da vitigni del Nero d’Avola sono esportati in tutto il mondo, hanno una buona acidità e possono essere invecchiati anche a lungo grazie al loro particolare grado acidulo; se ben conservato e se proveniente dalle zone del comune di Noto e di Pachino, il vino del Nero d’Avola riesce a garantire un maggiore invecchiamento. Le uve provenienti da quelle zone infatti subiscono anche una particolare lavorazione e vengono allevate con il sistema così detto ad “alberello”, portato in Sicilia già dai Greci fra il VIII e il VII secolo a.c.
Le caratteristiche organolettiche del Nero d’Avola presentano all’olfatto vari sentori come spezie e viole, frutti a bacca rossa più o meno maturi e, in altri, dei profumi eterei dovuti ad una forte alcolicità; le uve usate sono quelle del Calabrese o Nero d’Avola in percentuale dell’85% e altri vitigni a bacca nera non aromatici in percentuale del 15% massimo. La gradazione alcolica del Nero d’Avola può arrivare anche oltre i 15° data la sua alta gradazione zuccherina, il colore è rosso rubino intenso, vivace e con riflessi violacei e può essere abbinato con piatti a base di carni, arrosti e selvaggine in genere. Il Nero d’Avola lo si può trovare sia puro che assieme ad altre uve, attualmente è utilizzato anche per il taglio di altri grandi vini come il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Syrah.