Ormai diffusissima, la tecnica del sabrage prevede l’apertura delle bottiglie di champagne con l’ausilio di uno strumento apparentemente non proprio consono allo scopo: la sciabola. Sono molti i sommelier che usano sciabole da campagne personalizzate.
Ma com’è nata e come si è sviluppata questa usanza?
La sciabolatura si diffonde come pratica durante il periodo successivo alla rivoluzione francese, più o meno ai tempi dello stesso Napoleone. La sciabola veniva infatti utilizzata dagli Ussari, la cavalleria leggera dell’esercito francese. Successivamente alle vittorie dell’esercito di Napoleone, divenne frequente festeggiare con lo champagne, perciò si rese necessario utilizzare uno strumento reperibile molto facilmente, ed ecco la soluzione a portata di mano con la sabre, da sciabola in francese.
Oggi tecnica utilizzatissima per creare effetti scenici soprattutto nell’ambito di festeggiamenti e celebrazioni, l’uso di quest’arma antica genera un sentimento di apprensione, suspance, andando a creare un effetto di fascino intorno al momento stesso.
I sommelier che si avvalgono di sciabole per champagne personalizzate sanno benissimo come destreggiarsi con questo strumento, insomma il sabrage è di sicuro un’opzione importante quando si vuole conferire un tocco distintivo all’atmosfera di celebrazione.
Sono diversi gli ambienti in cui questa pratica passa per puro esercizio di stile, ma per eseguire alla perfezione i passi di una sciabolatura è necessario conoscerli molto bene.
La tecnica, diversamente da quanto si possa supporre, è adatta solo ed esclusivamente a champagne o altri vini spumanti e non si applica a vini fermi. Tra i principali effetti della suddetta tecnica vi è infatti l’imprescindibile distaccamento di una parte del collo della bottiglia, favorito dalla presenza di gas nella stessa.
Il gas è l’elemento determinante perché impedisce ai frammenti di vetro, che si vengono a creare dopo la sciabolata, di finire nello stesso champagne.
I passi da compiere per eseguire una corretta sciabolatura prevedono:
- Incisione con l’unghia della capsula alla base della gabbia e rimozione di quest’ultima.
- Ricerca della saldatura sul lato della bottiglia rimuovendo il resto della copertura, in modo da avere un binario su cui far scorrere la sciabola.
- Inserimento del pollice alla base della bottiglia ed inclinazione di questa di circa 30°.
- Tenendo le braccia quasi distese, la sciabola, utilizzata dalla parte della costa e non della lama, dovrà scivolare sul collo della bottiglia andando a colpire in modo netto il cercine della bottiglia.
L’impatto tra la sciabola e la pressione interna della bottiglia farà si che il pezzo staccato volerà via e nessun frammento di vetro possa entrare nella bottiglia.
Prima di eseguire la procedura, il nostro consiglio è sempre quello di accertarsi che la bottiglia sia alla giusta temperatura di servizio, ovvero dai 3 ai 6 gradi. Dopodiché seguite i passi e… buona sciabolata!