Fuochi d’artificio che esplodono, musica, fragorosi auguri e scoppi di tappi di spumanti italiani per aria: ecco lo scenario che si presenterà a molti di noi, puntualmente, alla mezzanotte del Capodanno di quest’anno, come ogni altro anno.
Che sia dolce o secco, pregiato o meno, questo elisir dalle mille bollicine è al centro della tradizione in molte famiglie di tutto il mondo.
Perché lo spumante è particolarmente usato per le occasioni speciali e qual è, nello specifico, il suo significato? Ma soprattutto come scegliere, tra le tante tipologie esistenti, i migliori spumanti per brindare? Scopriamolo!
Vini spumanti italiani e festa: a cosa si deve questo binomio?
Per antonomasia i vini spumanti italiani sono simbolo di allegria e festa.
Il vino frizzante di colore chiaro è stato storicamente sempre associato al lusso tipico delle corti reali e dell’aristocrazia europea. Dopo la Rivoluzione francese, in particolare, divenne parte dei rituali secolari che sostituirono quelli precedentemente religiosi.
La bevanda iniziò ad affermarsi in occasione di matrimoni, battesimi ma anche di altri eventi importanti.
La sua seducente leggerezza incantava ed estasiava tutti gli ospiti delle cene a Palazzo Reale e di questo vino “saute-bouchon”, quello che ammaliava era proprio il modo di essere presentato, perché di questo si facevano saltare i tappi.
Ma se in Francia ha sempre padroneggiato lo champagne, nel nostro Paese lo spumante detiene il podio assoluto dei vini simbolo della festa.
Gli appassionati delle bollicine, si dividono tra queste due tipologie di pregiate ed amate bevande, in uno scontro che va avanti da secoli.
Tuttavia, da un po’ di anni a questa parte, sembra proprio che il Made in Italy abbia conquistato anche i francesi, i quali hanno imparato ad apprezzare tantissimo la qualità di un prodotto autoctono, genuino, che ogni regione del nostro Bel paese ha reso, nel tempo, un prodotto tipico del proprio territorio.
Spumanti italiani: una produzione tanto ricca quanto storica
Quella dei vini spumanti italiani è una produzione storica e sempre più apprezzata anche all’estero. Il Franciacorta DOCG e il Trento Doc sono sicuramente gli spumanti più noti, ma certamente non gli unici. Negli ultimi anni, all’attenzione degli appassionati delle bollicine, si sta imponendo anche il Lessini Durello DOC, un ottimo prodotto proveniente dalle province di Vicenza e Verona, dal vitigno autoctono a cui si deve il nome, l’uva Durella appunto.
Nel caso del Franciacorta, le uve utilizzate sono Chardonnay e Pinot nero, con l’uso del Pinot bianco consentito fino ad un massimo del 50% dell’uvaggio. Il periodo minimo di rifermentazione a contatto con i lieviti è di 18 mesi mentre per i Satén e i Rosé, i tempi si allungano fino a 24 mesi.
Oltre ai vini a denominazione, i più noti in tutto il mondo, sono tantissime le produzioni di spumanti italiani, dolci e secchi, e questo trend conferma lo straordinario aumento della domanda a fronte della quale incrementa sensibilmente ogni anno anche, appunto, l’offerta italiana.
Quanto conta saper leggere l’etichetta?
Saper leggere l’etichetta degli spumanti italiani è fondamentale in fase di scelta e di acquisto. L’etichetta rappresenta, a tutti gli effetti, la carta d’identità di uno spumante, esattamente come di un vino. In essa, si trovano alcune informazioni previste dalla legge, utili a capire che tipo di vino si sta andando ad acquistare.
Se a colpo d’occhio possiamo capire se si tratta di uno spumante dolce o secco, la lettura dell’etichetta ci consente di fare molto di più.
Su ogni bottiglia, infatti, deve essere riportato con chiarezza il valore dello zucchero contenuto: vicino al nome e alla denominazione, si trova una piccola scritta che fa riferimento proprio a questo. Per la precisione:
- Pas Dosé: significa che il vino è il più secco, quello cioè con il minore contenuto di zucchero, per l’esattezza meno di 3 grammi di zucchero per litro;
- Extra Brut: sta ad indicare che la quantità di zucchero è meno di 6 grammi per litro;
- Brut: in questo caso, lo zucchero è meno di 12 grammi per litro;
- Extra Dry: lo zucchero contenuto è tra i 12 e 17 grammi per litro;
- Secco: qui, la quantità di zucchero è compresa tra i 17 e i 32 grammi di zucchero per litro;
- Demi Sec.: zucchero compreso tra i 32 e i 50 grammi per litro;
- Dolce: qui, la quantità di zucchero va oltre 50 grammi per litro.
I primi tre sono vini secchi per eccellenza, dal quarto in poi sono dolci, anche se solo gli ultimi due lo sono in assoluto.
Vista la quantità di vini spumanti italiani presenti sul mercato e la loro alta qualità, è davvero difficile scegliere. Con questi piccoli consigli ora la scelta probabilmente sarà più semplice e mirata.
Pronti per brindare, non ci resta che augurare a tutti Serene Feste.