I whisky più famosi vengono prodotti in Scozia, Irlanda e Stati Uniti, ma, la produzione di questo distillato non è ad esclusivo appannaggio di queste tre nazioni e nel mondo esistono molte altre ‘scuole di pensiero’ che, pur ispirandosi ai maestri scozzesi e irlandesi, producono delle acquaviti di cereali molti particolari ed intimamente radicate ai territori di origine. Gli esperimenti meglio riusciti si sono avuti in Giappone e in Francia, ma, anche in India, in Brasile, in Australia e nei freddi Paesi Scandinavi si producono whisky molto apprezzati.
Whisky Giapponesi
In Giappone il whisky viene prodotto secondo il disciplinare scozzese, ma, lungi dall’essere un mero clone dei più blasonati distillati delle Highlands, questa acquavite presenta minori spigolosità ed è adatto ad un pubblico più vasto. La prima distilleria giapponese fu aperta da Masataka Taketsuru negli anni ’20, dopo un soggiorno in Scozia per motivi di studio. Masataka individuò a Yoichi un clima molto simile a quello scozzese dove si poteva trovare un’acqua povera di ferro e decise di aprire qui la sua distilleria.
Il whisky prodotto da Masataka si chiamò Nikka ed è considerato il primo wisky giapponese in assoluto. Attualmente la distilleria più importante del Giappone è la Suntory che produce un whisky chiamato Shirofuda. Altri marchi apprezzati sono il Kabukin, il Kuruzawa e il Hibiki. I whisky giapponesi sono prodotti con malto scozzese e miscelati con prodotti locali. Rispetto a quelli scozzesi sono più morbidi e non risentono del sapore pungente tipico del processo di torbatura.
Whisky francesi ed europei
In Francia e in particolare nelle zone settentrionali della Normandia e della Bretagna vengono prodotti dei whisky molto pregiati, distillati nelle sette distillerie attive del paese. Le distillerie più famose sono la G. Rozelieures, situata nel nord della Lorena e la Guillon, situata nella zona della Marna. Nella prima distilleria si produce un ‘Rare Collection’ invecchiato 8 anni, mentre la seconda produce whisky con diversi gradi di invecchiamento.
Caratteristica dei whisky francesi è quella di essere fatti invecchiare all’interno di botti dove in precedenza sono stati fatti maturare i pregiati vini della zona. In Corsica, infine esiste la distilleria P&M situata nella zona di Aleria. Restando in Europa, un particolare tipo di whisky viene prodotto anche in Svezia dove si trova la distilleria più a nord del mondo. Il distillato svedese si chiama Macmyra. Due malti interessanti vengono realizzati in Olanda a partire dagli anni ’70: si tratta del Dutch Rye prodotto dalla Zuidam che è un whiskey di segale ispirato alla tradizione americana e il Millstone che, invece, è un puro malto scozzese.
Whisky indiani, sudamericani e australiani
Anche in India si produce un whisky locale. L’unica distilleria del paese si trova a Bangalore e il distillato prodotto si chiama Amrut. Il distillato indiano è sostanzialmente un blended tra whisky scozzesi e prodotti locali.
In Brasile c’è una distilleria che si chiama Natu Nobilis che produce un distillato distribuito fin dal 1969 e che è anch’esso un blended di prodotti scozzesi e prodotti brasiliani.
In Australia e in Nuova Zelanda la produzione di whisky è relativamente giovane e le due distillerie esistenti sono state fondate nel 1974 e nel 1982. I whisky prodotti in queste due nazioni sono molto simili a quelli scozzesi anche grazie all’utilizzo di torba prelevata dai numerosi giacimenti presenti sul territorio.