In Italia e in particolare nelle regioni settentrionali vengono prodotti dei distillati di frutta molto particolari che affondano le loro radici nella cultura contadina e nelle ricche tradizioni di quelle terre. Si tratta di distillati consumati inizialmente solo dalle famiglie di contadini e che, con il passare dei secoli, sono entrati a far parte della cultura e della tradizione di questi territori. Tra i più intensi ci sono i distillati di castagna originari della Val Camonica e quelli di albicocche prodotti nella Val Venosta in Trentino Alto Adige. Due liquori molto particolari e di non semplice reperibilità.
Distillati di castagna
L’acquavite di castagna è originaria della Val Camonica – terra d’elezione per la produzione di questo frutto – e viene prodotta a livello commerciale sono dalle distillerie Franciacorta. Si tratta di un antichissimo distillato prodotto originariamente dai contadini lombardi con quel che restava del raccolto autunnale delle castagne. Per la produzione dell’acquavite si utilizzavano solo i frutti meno pregiati che non potevano essere venduti o mangiati.
La produzione dell’acquavite di castagna è divisa in varie fasi.
La prima consiste mondatura dei frutti per ricavarne la polpa che, poi, viene schiacciata e messa a fermentare con particolari lieviti. Il mosto fermentato viene quindi distillato e poi posto a riposare in botti di vetro o di acciaio. Un distillato di castagne viene prodotto anche in Corsica, nella regione della Castagniccia, famosa per la produzione di marroni.
Distillati di albicocche
L’acquavite di albicocche, chiamata anche “Marillen”, è un distillato originario della Bassa Val Venosta in Trentino Alto Adige, dove viene prodotto un particolare tipo di albicocche detto ‘marille’ dalla polpa dolce e succosa.
La produzione del “Marillen” si divide in varie fasi. La prima consiste nel far macerare e fermentare per un mese circa la pasta di albicocche. La pasta viene ottenuta schiacciando le albicocche preventivamente denocciolate. La fermentazione viene attivata tramite l’aggiunta di particolari lieviti. Il mosto fermentato viene, quindi, distillato in alambicchi tradizionali.
Il risultato è un liquore con una gradazione alcolica del 68% che viene abbassata aggiungendo acqua pura. Il distillato è quindi messo a maturare, da uno a tre anni, in botti di vetro o di acciaio. Una volta invecchiato il distillato può essere imbottigliato. Prima di essere messo in commercio è lasciato ad affinare in bottiglia per un altro anno.
Il prodotto finito è un’acquavite chiara e trasparente con una gradazione che oscilla tra i 38 e i 40 gradi e con sentori di noce moscata e mandorle.