Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è l’espressione della tradizione vinicola delle Marche, pensando a questa regione infatti si associa subito questo grande vino al territorio marchigiano, essendo ormai un prodotto riconosciuto nell’ambiente vitivinicolo mondiale. Dopo un periodo di appannamento il Verdicchio è diventato un vino di grande personalità e longevità ed ha ottenuto nel 2009 la denominazione di DOCG; una caratteristica che lo distingue sul panorama vinicolo nazionale e anche internazionale è la bottiglia a forma di anfora che è stata disegnata dall’architetto Maiocchi negli anni ’50 è che è diventato un simbolo imprescindibile legato a questo vino.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi deve essere prodotto da uve provenienti dall’omonimo vitigno per una percentuale minima dell’85%, il vitigno autoctono del Verdicchio deve essere la base fondamentale per avere la denominazione di Verdicchio dei Castelli di Jesi e, solo per la restante parte del 15%, possono essere utilizzate le uve provenienti dai vitigni della malvasia toscana o del trebbiano toscano. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico viene prodotto nei comuni che si trovano a ridosso del fiume Esino e che sono delimitati dalla linea che va da Ostra-Arcevia fino a Cupramontana-Apiro, al di fuori di queste aree geografiche invece viene prodotto il Verdicchio dei Castelli di Jesi nella sua versione più comune.
La vinificazione di questo grande vino prevede vari metodi di lavorazione per soddisfare gusto e palato di moltissimi, la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi è favorita anche dalla conformazione morfologica del terreno e dalle condizioni climatiche del territorio molto favorevoli; questo vino può essere ottenuto nelle versioni di spumante, secco, riserva e passito.
Le sue proprietà organolettiche rendono questo prodotto abbastanza profumato e pieno di sensazioni, è un vino molto strutturato, corposo ed elegante e si presenta con un colore giallo paglierino con riflessi verdolini; questi particolari riflessi di colore verde gli hanno dato appunto il nome di Verdicchio e caratterizzano questo vino per fragranza e vivacità, con note piacevoli di freschezza. I profumi ricordano i fiori di biancospino, i fiori di campo e gradevoli odori di fruttato fresco di pesca, mela e agrumi in piccola percentuale.
Il retrogusto del Verdicchio dei Castelli di Jesi ricorda la mandorla amara, da questo punto di vista però è necessario fare una distinzione tra il Verdicchio prodotto nella vallata sinistra del fiume Esino che ricorda delle notevoli sensazioni minerali, mentre per quello prodotto nella vallata opposta il Verdicchio assume una maggiore sapidità. Gli abbinamenti consigliati con questo vino sono a base di pesce e in particolare con gli antipasti, i risotti e le cotture alla griglia o gratinate, nella versione di riserva il Verdicchio trova un suo particolare abbinamento con il coniglio in porchetta, un grande piatto della tradizione culinaria marchigiana. Fondamentalmente però si può dire che il Verdicchio dei Castelli di Jesi è un vino da tutto pasto che può essere accompagnato con una miriade di piatti e pietanze proprio per la sua particolare struttura e per la sua persistenza gusto-olfattiva.